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Bológna Capoluogo dell'omonima provincia dell'Emilia-Romagna (140,73 km2, 412.000 ab., CAP 40100, TEL. 051), situata sulla via Emilia, dove la valle del Reno si apre alla pianura emiliana, tra i fiumi Reno e Savena. Gli insediamenti più remoti risalgono al periodo villanoviano, del IX sec. a. C. Sull'originale pianta a quadrilatero romana si è inserito il nucleo medievale a raggiera. Nel Trecento venne eretta una seconda cerchia poligonale di mura che è stata quasi completamente demolita all'inizio del Novecento; fuori da queste mura si è sviluppata la moderna città che si protende fino alle prime propaggini dell'Appennino. Fu città etrusca con il nome di Felsina (VI sec. a. C.), poi colonia romana (Bononia) la cui importanza strategica risiedeva nell'essere importante insediamento commerciale sulla via Emilia. Uscì dalle invasioni barbariche verso il 1000, affacciandosi all'epoca comunale; questo fu il suo periodo (XII-XV secc.) più prospero e fecondo; divenne libero comune nel 1114 sorse l'università o Studium, la più antica d'Europa (solo quella di Pavia le contende il primato). Conobbe il periodo guelfo, in lotta con l'imperatore e cominciò il declino a causa delle lotte tra fazioni, da cui successivamente originarono i Pepoli, i Visconti, i Bentivoglio. Dal 1513 fu assoggettata allo stato della chiesa e nel 1860 si unì al regno d'Italia. La città è importante come nodo ferroviario e stradale, per il commercio e per ospitare stabilmente autorevoli fiere (fiera campionaria e saloni internazionali). Efficiente l'attività delle industrie meccaniche (macchinari, impianti frigoriferi, motocicli, carrozzerie), alimentari (distillerie, pastifici), farmaceutiche, calzaturiere, poligrafiche ed editoriali. Le molte torri presenti nel medioevo sono andate quasi tutte distrutte; rimangono quelle famose degli Asinelli e della Garisenda (XII sec.). Tra i monumenti conservati, la basilica di San Petronio (con il portale di Jacopo della Quercia), il palazzo del Podestà (XIII sec.), il palazzo di re Enzo (1246) prospiciente la celebre fontana del Giambologna (1566). 
Provincia di Bologna 
(3.702 km2, 911.000 ab.) Si estende in parte in pianura e in parte sul versante adriatico dell'Appennino. Molto diffusa l'agricoltura (alberi da frutta, cereali, foraggi, barbabietole da zucchero, ortaggi), attivi mercati agricoli sono le città di Imola, Casalecchio di Reno, San Giovanni in Persiceto; buona anche l'attività delle industrie tessili, metalmeccaniche, alimentari e della lavorazione di gomma e carta. 
Congresso di Bologna 
Svoltosi nel 1529-1530, ratificò gli accordi di Barcellona (1529) tra Carlo V e Clemente VII in base ai quali Carlo V diveniva imperatore, il ducato di Milano veniva assegnato a Francesco II Sforza e la dinastia dei Medici faceva ritorno a Firenze. 


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