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Algerìa Repubblica dell'Africa settentrionale, confina a est con la Tunisia e la Libia, a sud con il Niger, il Mali e la Mauritania, a ovest con il Marocco e si affaccia a nord sul mar Mediterraneo.Il territorio si può distinguere in tre fasce; la più settentrionale è il Tell costiero (circa 1.200 km), ricco d'acqua, molto popolato, con clima mediterraneo. A sud di questa si trovano i territori montuosi dell'Atlante, che comprendono l'Atlante Telliano a nord e l'Atlante Sahariano a sud, separati dall'altopiano di Chott. La terza fascia, più meridionale, è l'immensa regione sahariana (circa due milioni di km2), che si eleva nel monte Tahat nel massiccio dell'Ahaggar fino a 2.918 m. Questa regione è caratterizzata da due paesaggi, il deserto di sabbia (erg) e il deserto roccioso (hammada).
I fiumi sono presenti solo nella zona settentrionale. Nelle regioni più meridionali sono frequenti gli uidian, fiumi quasi sempre asciutti.
Originariamente la popolazione era costituita da berberi (ora circa un quinto) a cui si sostituirono gli arabi (attualmente circa il 75%). La presenza di europei è andata nettamente calando dopo l'indipendenza dalla Francia.
La capitale è Algeri, massimo centro commerciale e industriale del paese. Altre città sono: Orano, Costantina, Annaba, Stif, Sibi Bel-Abbès e Tilimsen.
Lo sviluppo economico è ancora in fase di espansione e certamente non è stato favorito dalla colonizzazione francese. La politica socialista del governo ha portato a numerose nazionalizzazioni e al controllo diretto dell'economia; in tale ottica si sta cercando di passare a un regime più autarchico dell'agricoltura, incrementando la produzione di colture alimentari, come cereali, destinati al consumo interno. Attualmente l'agricoltura è concentrata sulla fascia costiera, anche se si cerca di bonificare l'interno. Sussistono colture alimentari, come vite (uva e vino rappresentano in valore il 70% dell'esportato), ulivo, agrumi, primizie orticole e piante fruttifere mediterranee, mentre l'agricoltura tradizionale continua a fornire soprattutto frumento, orzo e altri cereali, datteri e fichi. Tradizionale è anche l'allevamento di caprini e ovini.
L'Algeria dispone di discreti giacimenti di petrolio e gas naturale (ai primi posti nel mondo), di manganese, uranio, ferro, fosfati, zinco, antimonio, rame.
L'industria dispone di impianti tessili, alimentari, del cemento, chimici, petrolchimici e metalmeccanici. Tuttora fiorente è l'artigianato (oreficeria, ceramiche, tappeti).
STORIA Popolata dai berberi, l'Algeria è influenzata dalle civiltà fenicia e cartaginese. Massinissa vi fonda il regno di Numidia, che passa sotto il dominio romano dopo la sconfitta di Giugurta (105 a. C.). Il paese forma una provincia prospera e urbanizzata (Timgad, Lambaesis ecc.) turbata spesso da rivolte. Cristianizzata nei secoli II e III, viene devastata dai vandali nel V sec. e riconquistata da Bisanzio nel 533 (Belisario).
L'arrivo degli arabi (raid di Uqba ibn Nafi negli anni 681-682) alla fine del VII sec. muta le sorti del paese, dal punto di vista politico e religioso (islamizzazione). In seguito la resistenza berbera si esprime con la costituzione dei principati khagiriti nel Maghreb centrale. Nel X sec. l'insediamento dei Fatimidi sciiti pone fine a questi principati: i loro rappresentanti respingono i berberi sulle montagne. Nei secoli XI e XII gli Almoravidi, e successivamente gli Almohadi, dinastie berbere, dominano il Maghreb e la Spagna. Poi a partire dal 1200 il paese si suddivide di nuovo: il regno abdalwadide (1235-1550) trasforma la propria capitale Tlemcen in un centro importante.
Nel 1518, chiamato dagli algerini, il corsaro turco Barbarossa caccia gli spagnoli che si erano insediati nei porti e nel 1520 pone Algeri sotto la sovranità ottomana. Governata da un bey a partire dal XVII sec., la città diventa capitale di uno stato di fatto autonomo e uno dei principali centri di pirateria del Mediterraneo.
Nel 1827 a seguito dell'uccisione di un rappresentante francese da parte del bey, ha inizio la conquista da parte dei francesi. Nel 1830 si ha la presa di Algeri, ma le ostilità terminano nel 1839; ma dopo la dichiarazione di guerra di Abd al-Kader la conquista francese diventa definitiva nel 1847 e la dominazione si estende sino alla Cabilia (1857) e ai confini del Sahara. Parigi esita tra il regime militare e il regime civile (che ha il sopravvento); tra l'associazione (regno arabo di Napoleone III) e l'assimilazione (che alla fine trionfa). Numerosi coloni si insediano nelle terre conquistate, soprattutto dopo il 1870 (984.000 piedi-neri nel 1954).
Sviluppati a partire dal 1930, il nazionalismo e il riformismo musulmani si radicalizzano durante la guerra (insurrezione di Costantina, 1945). Nel 1954 la rivolta scoppia nella Grande Cabilia e negli Auri; Ben Bella fonda il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), dotato di un'Armata di Liberazione Nazionale (ALN) e nel 1959 de Gaulle proclama il diritto degli algerini all'autodeterminazione. Nel 1962 dopo gli accordi di Évian, interviene il cessate il fuoco.
Nel 1963 Ben Bella, presidente della nuova repubblica, attua una serie di riforme socialiste, ma nel 1965 viene deposto da Boumedienne, che orienta la politica estera, antimperialista, nel senso del non-allineamento. A partire dal 1988 il paese conosce un clima di tensione e di violenza crescenti (moltiplicazione degli attentati islamici, in particolare contro gli stranieri e gli intellettuali). Un nuovo regime di transizione, avviato nel gennaio 1994 e presieduto dal generale Liamine Zéroual, risponde a questa situazione alternando la repressione a tentativi di negoziazione. Nel novembre 1995 le elezioni presidenziali pluraliste confermano Zéroual alla guida dello Stato. Continuano le stragi degli integralisti come quella di Medea in cui (6 aprile 1997) vengono uccise 90 persone. Il 6 giugno 1997 alle elezioni politiche, il partito del presidente Zéroual vince con la maggioranza assoluta contro gli integralisti.
Abitanti-28.600.000
Superficie-2.381.741 km2
Densità-12 ab./km2
Capitale-Algeri
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Dinar algerino
Lingua-Arabo (ufficiale), francese e dialetti berberi
Religione-Musulmana sunnita
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