Enciclopedia
Eufràte Fiume dell'Asia occidentale, in turco Firat; origina sugli altipiani dell'Armenia dalla confluenza di due rami che si uniscono a Alâzig e si getta nel golfo Persico, dopo 2.760 km nei quali genera diverse diramazioni. Il suo bacino è stimato in circa 765.000 km2. Il suo principale affluente è il Khabur, che vi confluisce poco prima di entrare in Iraq. Dà origine assieme al Tigri allo Shatt al-Arab. Le opere di ingegneria civile (dighe e sbarramenti in Siria e in Iraq) sfruttano la notevole portata delle acque, aricchita dalle piogge copiose invernali e dalle nevi. Già in passato l'uomo aveva cercato di modificarne il corso, forse a partire dal III sec. a. C. Per la sua importanza strategica, l'Eufrate fu la culla di molte civiltà, da quella sumera a quella babilonese, con la conseguente nascita sulle sue sponde di città famose e leggendarie, come Sumer, Accad, Ur, Uruk, Kish e Babilonia. Innumerevoli popoli lo attraversarono (ittiti, cassiti e assiri). Sotto Nabucodonosor, nel VI sec. a. C., il fiume Eufrate fu il punto nevralgico dell'impero; il suo lungo e tortuoso corso, suddiviso in molti bracci e acquitrini paludosi, fu in passato una barriera di divisione tra i popoli e un deterrentre a molte invasioni: fu il confine tra le satrapie degli Alchemenidi, impedì il contatto tra i parti e le civiltà elleniche, funse da confine tra impero romano e bizantino.
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