Enciclopedia

Giambellìno Soprannome di Giovanni Bellini (Venezia 1432-1516), pittore, cognato del Mantegna cui si ispirò in gioventù per convertirsi poi alla lezione di Piero della Francesca. Avviatosi alla pittura nella bottega paterna e cresciuto all'ombra del padre Jacopo, si affermò come il più grande pittore veneziano del Quattrocento. Nel continuo confronto coi maggiori artisti del suo tempo, giunse a crearsi un linguaggio artistico indipendente, in cui dolcezza e armonia caratterizzano il paesaggio e le figure. Il senso della prospettiva è creato dal passaggio graduale dei toni di colore, dal marrone dei primi piani all'azzurro del cielo dello sfondo. Con questa tecnica, Bellini creò la prospettiva cromatica che sarebbe diventata una caratteristica della pittura veneziana. La pittura di Bellini è un omaggio alla natura in tutti i suoi aspetti migliori. Con la sua cura amorevole del paesaggio e con la sua mano felice, Bellini è piuttosto un poeta della natura, che non scade mai nel manierato e nell'artificiale. I suoi paesaggi vivono come trasfigurati. Da ricordare Orazione nell'orto (1460), Pietà (1470, Milano, Pinacoteca di Brera), Trasfigurazione (1480-1485, Napoli, Galleria di Capodimonte), Trittico dei Frari (1488, Venezia, chiesa dei Frari), Allegoria sacra (1490-1500, Firenze, Galleria degli Uffizi), ritratto del Doge Leonardo Loredan (1501, Londra, National Gallery), ritratto di Jacopo Marcello (Washington, National Gallery), ritratto di Giovane senatore (Padova, Museo Civico), varie esecuzioni di Madonna con il Bambino (Venezia, Galleria dell'Accademia; Parigi, Louvre; Bergamo, accademia Carrara; Milano, Pinacoteca di Brera; Londra, National Gallery), Incoronazione della Vergine (1471-1474, Pesaro, Museo Civico), Pala di San Zaccaria (Venezia, San Zaccaria), Pala di San Giovanni Crisostomo (1513, Venezia, chiesa di San Giovanni Crisostomo), La Madonna degli alberetti (1512), Festino degli dèi (Washington, National Gallery), Venere allo specchio (Vienna, Kunsthistorisches Museum), Ebbrezza di Noè (Museo di Besançon). 


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