Enciclopedia

Puccìni, Giàcomo (Lucca 1858-Bruxelles 1924) Compositore. Proveniente da una famiglia di musicisti, iniziò lo studio della musica fin da bambino con Carlo Angeloni. Nel 1877 compose i primi lavori di musica sacra. Nel 1880 iniziò gli studi al conservatorio di Milano, dive conobbe P. Mascagni, A. Catalani, A. Boito, F. Faccio e M. Praga. Studiò composizione con A. Ponchielli. Si diplomò nel 1883. Nello stesso anno compose Le Villi, la sua prima opera lirica. Il primo successo fu Manon Lescaut (1893). Nei suoi melodrammi seppe combinare le tendenze musicali più avanzate con una visione estetica tardoromantica e ottenere un riuscito incontro fra cantabilità e melodie orecchiabili, utilizzando anche alcuni tratti tipici della scuola francese e di quella tedesca. I personaggi centrali sono tipicamente figure femminili di ambientazione borghese, secondo l'esigenza dei tempi nuovi. Nonostante questa scelta, che testimonia la sensibilità dell'autore rispetto a certi temi, la posizione di Puccini resta piuttosto appartata rispetto alla corrente verista. Le sue opere incontrarono un grande successo presso il pubblico; le opere più importanti sono Manon Lescaut (1893), La Bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904), La fanciulla del West (1910), il Trittico (1928), costituito da Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, Turandot (1924), rimasta incompiuta per la morte di Puccini e uscita postuma, grazie all'intervento di F. Alfano che la portò a termine. La critica tende a individuare in Puccini il momento di equilibrio felice, alle soglie del decadentismo europeo. Per popolarità e diffusione nell'ambito della produzione melodrammatica italiana, le opere di Puccini vengono subito dopo quelle di G. Verdi. 


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