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Savòia (famiglia) Famiglia nobile, originaria del regno di Borgogna, il cui capostipite fu Umberto I Biancamano, signore del feudo di Moriana, che diede origine al primo nucleo dello stato sabaudo. Nell'XI sec. lo stato sabaudo comprendeva la Savoia, le contee di Sermarens, Belley, Aosta, Torino, Alba, Ventimiglia, lo Sciablese. Durante il regno di Amedeo IV che sosteneva l'imperatore Federico II contro il papa, il regno si ingrandì per le concessioni ricevute. Parte del Piemonte venne concessa al fratello Tommaso II, si creò così una divisione che durò per due secoli fino alla riunificazione dei territori sotto Amedeo VIII. Quest'ultimo ottenne nel 1416 dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo il titolo ducale, conquistò Vercelli e parte del Monferrato, consentendo allo stato sabaudo di raggiungere la massima estensione territoriale. La struttura feudale del regno sabaudo non poté reggere a lungo il confronto con la nuova realtà europea degli stati reazionari e alla contesa franco spagnola; dopo aver conquistato Vaud (1536), gran parte dei domini sabaudi d'oltralpe caddero in mano a Francesco I; Emanuele Filiberto, riavuti con la pace di Cateau-Cambrésis i suoi domini, portò la capitale da Chambéry a Torino e unificò la struttura dello stato rafforzando in sé tutti i poteri, limitando così quelli delle autonomie locali. Sfruttando il perdurare delle guerre di religione in Francia, Carlo Emanuele I conquistò Saluzzo e, alla morte di Francesco Gonzaga (1612), rivendicò per la figlia di questi il Monferrato. Ciò ebbe come conseguenza l'intervento degli spagnoli e un inasprimento delle ostilità terminate con il trattato di Cherasco (1631). In totale balìa di Francia e Spagna, la situazione interna peggiorò drasticamente a causa della guerra civile scoppiata tra madamisti filofrancesi e cardinalisti filospagnoli. Vittorio Amedeo II, con un'abile mossa, riuscirà a liberarsi dalla pesante pressione francese, confermata ancora dal trattato di Münster, partecipando alla Lega di Augusta (1697); alleato del re Sole si avvicinò all'Austria per ottenere il milanese; quando i franchi invasero il Piemonte, i sabaudi e le truppe del principe Eugenio li sconfissero definitivamente (1706). Il trattato di Utrecht attribuiva ai sabaudi la Sicilia e il titolo regio; non riuscendo a scambiare la Sicilia con il milanese, Vittorio Amedeo II dovette accettare dalla Quadruplice Alleanza la Sardegna. L'invasione delle armate repubblicane francesi (1796) limitò il regno di Sardegna alla sola isola, in quanto i possessi terrestri passarono direttamente alla Francia, con l'esclusione del novarese unito alla Cisalpina (1801). Con la restaurazione (1815) Vittorio Emanuele I riuscì a rientrare in possesso di quasi tutti i suoi possedimenti e a ottenere la Liguria, deludendo le aspettative dei liberali, che lo costrinsero in seguito ad abdicare in favore di Carlo Felice (1821). Gli succedette Carlo Alberto che, salito al potere nel 1831, riconfermò la tendenza autoritaria dello stato assoluto concedendo però qualche riforma; sotto la spinta dei moti liberali, nel 1848 concesse uno statuto e dichiarò guerra all'Austria, dando avvio alla prima guerra d'indipendenza italiana. In seguito all'abdicazione del re, Vittorio Emanuele II capì quale doveva essere la nuova posizione di monarca costituzionale, e affidò le sorti dello stato al Cavour. Con lui, nel 1861, i Sabaudi divennero re d'Italia. I successivi sovrani furono Umberto I (1878-1900), Vittorio Emanuele III (1900-1946) e Umberto II (maggio-giugno 1946). 


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