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Somàlia Repubblica democratica dell'Africa orientale; si affaccia a nord al golfo di Aden e, per tutto il tratto orientale, all'oceano Indiano; confina con il Gibuti a nord-ovest e con l'Etiopia e il Kenya a ovest. 
Il territorio si presenta piuttosto uniforme, eccetto nel settore settentrionale, montuoso, diretta continuazione degli altopiani etiopici: il monte Surud, quasi a picco sul mare, raggiunge i 2.408 m. La maggior parte del paese è però costituita dal digradare degli altopiani verso estese pianure, costituite da depositi alluvionali. 
Le coste si presentano basse e sabbiose in tutto il settore orientale; ben diversa è invece la costa settentrionale, rocciosa e accidentata. 
I fiumi perenni sono il grande Uebi Shebeli, il maggiore dell'Africa orientale, e il Giuba: essi scendono dall'altopiano etiopico, e dopo aver percorso lunghissime vallate, sfociano nell'oceano. Per il resto, la Somalia presenta alcuni uidian nella zona nordorientale, quasi sempre asciutti. 
Il clima è in generale aridissimo, specie nella zona settentrionale; solo la zona compresa fra l'Uebi Shebeli e il Giuba è climaticamente favorita, con le precipitazioni più abbondanti di tutto il paese. 
Le temperature sono assai elevate, data la vicinanza all'equatore, mitigate dal mare nella zona costiera. 
La capitale del paese è Mogadiscio, massimo porto e sede delle maggiori industrie; gli altri centri portuali sull'oceano Indiano sono Chisimaio, Brava e Merca; sul golfo di Aden un buon porto è invece Berbera; Giamama, sul fiume Giuba, e Afgoi, sull'Uebi Scebeli, sono invece importanti centri agricoli. 
La superficie coltivabile è modestissima, solo il 2% del territorio: le colture tradizionali producono sorgo e mais, manioca, datteri, arachidi e sesamo, alcuni prodotti ortofrutticoli. 
Le colture destinate all'esportazione si effettuano nelle aree che possono sempre disporre di irrigazione (tra i corsi del Giuba e dello Uebi Shebeli): si producono in particolare banane, canna da zucchero, cotone. 
Le foreste forniscono scarse quantità di legname, gomma arabica, incenso e mirra. 
L'allevamento rappresenta la principale fonte di sussistenza per la popolazione, che tuttavia è costretta a continui spostamenti per la scarsità di acqua: si hanno in prevalenza caprini e ovini e, in misura minore, cammelli e bovini. 
In fase di miglioramento è la pesca, soprattutto quella del tonno. 
Una notevole quantità di sale si ricava annualmente dalle saline di Gesira, presso Mogadiscio. 
L'industria si sviluppa principalmente nel settore alimentare, con zuccherifici, oleifici, caseifici, aziende per la conservazione delle carni e del pesce. Si hanno poi una discreta industria conciaria, piccoli stabilimenti meccanici, e una raffineria di petrolio (a Mogadiscio, di recente costruzione). 
STORIA La regione è occupata da popolazioni nomadi e pastori, che hanno lasciato pitture rupestri. Tra la fine del III millennio e la fine del II millennio a. C. questi primi popoli vengono respinti verso sud dalla desertificazione della regione. Dal IX al XII sec. d. C. commercianti musulmani e successivamente pastori somali, ripopolano di nuovo il paese a partire dalle coste. Dal XV-XVI sec. si sviluppano le città musulmane. Il regno di Ifãt combatte l'Etiopia cristiana. Dal XIX sec. l'Egitto, la Gran Bretagna e l'Italia si contendono il paese; infine vengono costituite la Somalia britannica (Somaliland, capitale Hargeisa 1887) e la Somalia italiana (Somalia 1905). 
Tra il 1900 e il 1920 la Gran Bretagna deve affrontare la rivolta dei dervisci. Nel 1925 la Somalia italiana assorbe il Trans-Giuba e il Kismayou. Nel 1936, assieme all'Etiopia e all'Eritrea, la Somalia è inclusa nell'Africa Orientale Italiana. Nel 1940 la Gran Bretagna deve evacuare il Somaliland. L'anno successivo riconquista la regione, occupa la Somalia italiana e l'Ogaden. Nel 1950, dopo nove anni di amministrazione inglese, l'Italia riceve dall'ONU la tutela dell'insieme del paese. 
Nel 1960 viene proclamata la repubblica indipendente; il suo primo presidente è Aden Osman. Formato dal Somaliland e dalla Somalia, il nuovo stato avanza presto pretese sull'Ogaden. Nel 1969 una giunta militare guidata dal generale Siyad Barre s'impadronisce del potere. Negli anni 1977-1978 un conflitto contrappone l'Etiopia (sostenuta dall'URSS) e la Somalia a proposito dell'Ogaden e l'armata somala deve evacuare. La guerra larvata continua. Nel 1988 viene firmato un accordo di pace tra la Somalia e l'Etiopia. Tre anni più tardi il generale Siyad Barre viene deposto. Il paese è scosso dalla guerra civile e distrutto dalla fame. 
Una repubblica indipendente (Somaliland), viene proclamata nel nord del paese. Nel 1992, su iniziativa degli Stati Uniti, una forza militare internazionale, autorizzata da una risoluzione dell'ONU, viene spiegata sul territorio somalo per garantire la distribuzione degli aiuti alimentari. Negli anni successivi le forze dell'ONU che fanno parte di questa operazione non riescono a disarmare le milizie locali. Le forze americane e europee si disimpegnano dalla regione. Nel 1995 la missione dell'ONU ha fine senza che la pace sia stata ristabilita. Il 3 gennaio 1997 ventisei gruppi politici firmano un accordo di pace e il 23 febbraio I. Egal è eletto presidedente della repubblica del Somaliland, non riconosciuta a livello internazionale. 
Abitanti-9.250.000 
Superficie-637.657 km2 
Densità-14,5 ab./km2 
Capitale-Mogadiscio 
Governo-Guerra civile al sud, secessione al nord 
Moneta-Scellino somalo 
Lingua-Somalo, arabo 
Religione-Musulmana sunnita 


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