Enciclopedia

Tommasèo, Niccolò (Sebenico 1802-Firenze 1874) Scrittore e patriota italiano. Laureatosi a Padova, dove conobbe il Rosmini, dal 1824 si trasferì a Milano, dove conobbe A. Manzoni e scrisse Il Perticari confutato da Dante (1825, contro il purismo) e poi a Firenze, dove frequentò il circolo Vieusseux, conobbe Gino Capponi, divenne collaboratore dell'Antologia e scrisse Dizionario dei sinonimi (1830). Fervente patriota, fu costretto a lasciare la Toscana. Fu esule in Francia e in Corsica (1833-1840) e pubblicò Dall'Italia (1835), Confessioni (1836) e Memorie poetiche (1838). Di nuovo in Italia in seguito a un'amnistia (1839), partecipò all'insurrezione di Venezia con Daniele Manin (1848-1849). A questo periodo risalgono le prose poetiche Scintille (1841), la raccolta Canti popolari toscani, corsi, greci e illirici (1841-1844) e il suo capolavoro, il romanzo Fede e bellezza (1840), caratterizzato da una fine introspezione psicologica. Di nuovo esule (Corfù, 1849-1854), si trasferì a Torino (1854) e poi a Firenze (1859). Nella sua opera Poesie (1972) anticipò il decadentismo e il simbolismo. Postumo (1938) è il suo Diario intimo. Si ricorda anche il Dizionario della lingua italiana (1858-1879). 


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