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Enciclopedia

Van Dyck, Antonie (Anversa 1599-Londra 1641) Pittore fiammingo. Fu allievo e, dal 1618, collaboratore di P. P. Rubens. Nel 1620 fu in Inghilterra, dal 1621 al 1627 fu in Italia (Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo). Tornò ad Anversa nel 1626. Si stabilì in Inghilterra nel 1632, con l'incarico di pittore ufficiale del re. Da Rubens derivò un'esuberanza cromatica, che ammorbidì in seguito al soggiorno in Italia e all'influenza dell'opera del Tiziano. Dipinse numerose pale d'altare (Estasi di Sant'Agostino, 1628; Cristo tra i ladroni, 1630-1632), scene mitologiche, tra le quali il capolavoro è considerato Rinaldo e Armida (1630-1631, Parigi, Louvre), ma la sua fama è legata soprattutto ai ritratti, caratterizzati da una viva introspezione psicologica e da un'attenta cura dei particolari: Frans Snyders con la moglie (1621, Kassel, Staatliche Kunstsammlungen), Marchesa Brignole-Sale (1621-1625, Genova, palazzo Rosso), Carlo I a cavallo (1635-1636, Londra, National Gallery), Carlo I a caccia (1635, Parigi, Louvre), Sir Thomas Wharton (1635-1640, San Pietroburgo, Ermitage), Thomas Killigrew e Lord William Crofts (1638, Windsor, Royal Collection). Servendosi di una tavolozza di colori molto ricca, in grado di esaltare i soggetti rappresentati, creò un canone del ritratto che avrebbe influenzato numerosi pittori successivi. 


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