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Croàzia Repubblica dell'Europa balcanica, confina a nord con la Slovenia e l'Ungheria, a est con la Serbia, a sud con la Bosnia Erzegovina e il Montenegro ed è bagnata a ovest dal mar Adriatico. 
Il territorio è piuttosto vario: a est troviamo le propaggini terminali del bassopiano Pannonico, compreso tra la Drava e la Sava, con la Slavonia, considerata il granaio della Croazia; a ovest si innalzano i rilievi delle Alpi Dinariche, che presentano vasti altopiani carsici (Gorski Kotar, Lika) spesso a strapiombo sulla costa; più all'interno la pianura di Zagabria. 
La costa (costituita dagli sbocchi al mar d'Istria e dalla Dalmazia) si estende fin quasi al confine albanese ed è fronteggiata da numerosissime isole, con golfi e insenature e con porti di qualche importanza. Appartengono alla Croazia l'Istria e quasi tutta la Dalmazia (entrambe calcaree) e la fitta serie di isole prospicienti il litorale. 
I fiumi Drava e Sava interessano il bacino del Danubio. Sfociano invece nell'Adriatico alcuni corsi d'acqua della regione dalmata (Zrmanja, Krka, Cetina, Narenta). 
Il clima è di tipo mediterraneo sulla costa, ma assume tratti sempre più continentali mentre ci si addentra all'interno. 
La capitale è Zagabria (1.230.000 ab.), città antica e ora importante centro industriale; altre città sono Fiume (160.000 ab.), Pola (59.000 ab.), Zara, Sebenico, Spalato (235.000 ab.) sulla costa, mentre all'interno troviamo Osijek, Sisac e Varazdin. 
La popolazione è costituita in maggioranza da croati e da una minoranza di serbi. 
Il paese è coinvolto nelle guerre etniche che interessano gli stati dell'ex Iugoslavia ed è indipendente dal giugno 1991. L'economia è naturalmente condizionata dai conflitti sia interni che con le repubbliche confinanti; largamente praticata è l'agricoltura i cui prodotti principali sono cereali, patate, barbabietole da zucchero, ortaggi e frutta all'interno, uva e olive sulla costa. 
Diffuso l'allevamento del bestiame, bovini, suini, ovini e animali da cortile. 
Rilevanti nelle zone montuose sono le risorse forestali; alla pesca di discrete proporzioni si associa l'industria conserviera. 
Il sottosuolo offre carbone, bauxite, petrolio e gas naturale; per la produzione di energia si sfruttano, almeno in parte, le potenzialità idroelettriche e discreto è il processo di industrializzazione in ambito siderurgico, metallurgico, meccanico, chimico e petrolchimico. Buona anche l'industria alimentare, tessile e del legno. 
Il turismo rappresentava per la Croazia un'attività fiorente (in particolare sulla costa adriatica, sui laghi e nei parchi naturali dell'interno come quello dei laghi di Plitvice), attualmente assai compromessa dai conflitti in atto. 
STORIA Popolata dagli illiri, la regione appartiene all'impero romano a partire dal 6-9 d. C. e viene invasa dagli slavi nel VI sec. Nel 925 Tomislav (910-928) riunisce sotto la propria autorità i croati della Pannonia e della Dalmazia e assume il titolo di re. Nel 1102 il re d'Ungheria viene riconosciuto re della Croazia. Negli anni 1526-1527 una parte del paese cade sotto la dominazione degli ottomani mentre l'altra parte viene annessa ai possedimenti d'Austria. Nel 1848 i croati sostengono gli Asburgo contro i rivoluzionari ungheresi. Il compromesso austro-ungarico del 1867-1868 annette la Croazia all'Ungheria con la quale viene concluso il trattato ungaro-croato. 
Nel 1918 la Croazia aderisce al regno di Serbia, Croazia e Slovenia. Negli anni successivi, all'interno di questo regno, divenuto la Iugoslavia, i croati si oppongono al centralismo serbo. Oppositori del regime creano la società segreta Ustascia (1929) e ricorrono al terrorismo (assassinio di Alessandro I Karadjordjevic a Marsiglia nel 1934). Durante la seconda guerra mondiale, lo stato indipendente croato, controllato dai tedeschi e dagli italiani, è governato da A. Pavelic. 
Nel 1945 la Croazia diventa una delle sei repubbliche della Repubblica Popolare Federativa di Iugoslavia, ma il movimento nazionale croato persiste. Le prime elezioni libere del 1990 sono vinte dalla Comunità democratica croata guidata da Franjo Tudjman, che diventa presidente. L'anno successivo, la Croazia dichiara la propria indipendenza (giugno). Violenti combattimenti oppongono i croati ai serbi di Croazia e all'armata federale. Nel 1992, l'indipendenza è riconosciuta dalla comunità internazionale (gennaio). 
La Croazia accetta il piano di pace proposto dall'ONU e il dispiegamento di una forza di protezione affermando la sua volontà di restaurare la propria autorità su tutto il territorio (compresa la Krajina, nella quale i serbi hanno proclamato una repubblica nel 1991). Nel 1995 l'armata croata riconquista la Krajina (agosto) e sostiene la controffensiva delle truppe croato-musulmane in Bosnia. Il presidente Tudjman firma l'accordo di pace sulla Bosnia Erzegovina. 
Abitanti-4.495.000 
Superficie-56.538 km2 
Densità-79,5 ab./km2 
Capitale-Zagabria 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Kuna 
Lingua-Croato 
Religione-Cattolica, ortodossa, musulmana 


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