Enciclopedia
Pasteur, Louis (Dole 1822-Villeneuve-L'Étang 1895) Chimico e biologo francese, è considerato il fondatore della batteriologia. Nacque il 27 dicembre 1822 a Dôle nel Giura da Jean Joseph Pasteur conciatore e da Jeanne Étiennette Roqui. Nel 1827 la famiglia Pasteur, accresciuta di altri tre figli, si stabilì definitivamente ad Arbois dove affittò una conceria. Frequentò la scuola primaria di Arbois e qui conobbe il signor Romanet, direttore dell'istituto, che seppe valorizzare e favorire le sue latenti potenzialità intellettive. Ben presto capì che per conseguire una buona preparazione era necessario lasciare Arbois e continuare gli studi a Parigi, meglio se nella famosa Scuola normale superiore. Nell'ottobre del 1838 salì sulla diligenza in compagnia del suo vecchio amico Jules Vercel verso la capitale ed entrò all'istituto Barbet. Qui seguì i corsi del liceo, ma la passione per lo studio non lo aiutò a vincere la nostalgia per la famiglia. Dopo solo un mese, decise di ritornare ad Arbois. Il collegio del suo paese non aveva la classe di filosofia e Pasteur decise, sempre su consiglio del Romanet, di entrare nel collegio Reale della Franca Contea a Besançon. Il 26 agosto del 1842 fu ammesso al concorso per la Scuola normale superiore, ma, ritenendo mediocre la posizione ottenuta in classifica, si ritirò e nell'ottobre ritornò a Parigi con l'amico Chappuis per seguire i corsi al liceo St. Louis e poi alla Sorbona. Alla fine dell'anno scolastico ricevette molti premi e venne nuovamente ammesso alla Scuola normale superiore: questa volta si classificò quarto. Durante gli studi alla Sorbona si appassionò ai corsi tenuti dal grande chimico J. B. Dumas. Trascorse molte giornate nel suo laboratorio, lavorando con Barruel, assistente del grande scienziato. Due anni più tardi entrò nel laboratorio di G.-A. Balard e così poté preparare nel miglior modo possibile le tesi di dottorato. Pasteur discusse le due tesi il 23 agosto del 1847, una di chimica (Ricerche sulla capacità di saturazione dell'acido arsenico-Studio sugli arseniti di potassio, di sodio, d'ammoniaca) e una di fisica (Studio sui fenomeni relativi alla polarizzazione rotatoria dei liquidi). Conseguita la laurea in scienze fisiche e chimiche trascorse un breve periodo di riposo in famiglia. Ritornato a Parigi incominciò un lavoro di cristallografia che presentò il 20 marzo 1848 all'Accademia delle Scienze con il titolo Ricerche sul dimorfismo.Pasteur oltre a essere uno scienziato fu anche idealista e patriota. Sull'onda degli ideali rivoluzionari del 1848, si arruolò nella Guardia nazionale ma, dopo questa breve parentesi, ritornò ai suoi studi sui cristalli, trovando soluzioni anche a quei problemi che avevano fermato scienziati famosi come Mitscherlich e Biot. Scaduta la proroga all'insegnamento dovette però abbandonare le ricerche e accettare un posto come professore di fisica al liceo di Digione. Il 15 gennaio del 1849 Pasteur ottenne la cattedra di chimica all'università di Strasburgo e andò ad abitare da P.-A. Bertin, professore di fisica, suo amico e conterraneo. A Strasburgo Pasteur conobbe e si innamorò della figlia del rettore dell'università, Marie Laurent, e si sposò con lei il 29 maggio del 1849, aprendo così un nuovo capitolo nella sua vita. Pasteur scoprì la dissimmetria molecolare e realizzò la sintesi dell'acido racemico. Mentre stava ancora lavorando alla cristallografia (1850) nacque la figlia Jeanne; un anno dopo nel 1851 nacque il figlio Jean Baptiste. Nel 1853 ricevette il premio della società di farmacia di Parigi per la sintesi dell'acido racemico e nello stesso anno nacque la figlia Cécile. Nel mese di settembre del 1854 fu nominato professore e decano della nuova università di Lilla. Nel 1856 incominciò a interessarsi di fermentazioni; il fenomeno era allora praticamente sconosciuto. Pasteur presentò alla società delle Scienze di Lilla il risultato delle sue ricerche nel 1857 con la Memoria sulla fermentazione cosiddetta lattica. Fu una breve memoria di sole quindici pagine che presentava una prima soluzione al problema della fermentazione e anche una metodologia microscopica valida tutt'oggi. Nel 1858 nacque la figlia Marie Louise. Su incarico dell'amministrazione della Scuola normale superiore e dalla direzione dei lavori scientifici si trasferì a Parigi e riprese a lavorare con entusiasmo. Nel 1860 fu pubblicata in forma definitiva la Memoria sulla fermentazione alcolica. Pasteur dimostrò che ogni specie di fermentazione possedeva il suo germe specifico, un organismo vivente con i propri caratteri morfologici. Il 30 gennaio del 1859, circa tre mesi dopo la morte della figlia maggiore, l'Accademia delle Scienze gli conferì il Gran Premio di Fisiologia sperimentale. Pasteur riuscì a superare il dolore per la scomparsa della figlia continuando a lavorare. Si occupò di generazione spontanea: secondo le sue tesi un essere vivente poteva nascere solo da un altro essere vivente e perciò qualsiasi generazione spontanea era impossibile. Nel 1862 rese pubblica la sua Memoria sui corpuscoli organizzati che si trovano nell'atmosfera. L'8 dicembre del 1863 fu nominato membro dell'Accademia delle scienze, ma ciò non lo distolse dalle ricerche sulla fermentazione acetica. Nel 1864 fu invitato dalla camera di commercio di Orléans per dare consigli agli industriali sul miglioramento delle loro tecniche, dalla vinificazione all'invecchiamento. Sollecitato da alcuni birrai, Pasteur compì ricerche per combattere le malattie della birra e nel 1867 pubblicò il risultato delle sue osservazioni negli Studi sulla birra, sulle sue malattie, sulle cause che la provocano. Egli si accorse che la causa era la fermentazione difettosa, condizionata dalla presenza di batteri estranei e nocivi. Queste ricerche lo condussero ad affinare una tecnica di sterilizzazione parziale il cui impiego poteva estendersi al vino, alla birra, al sidro, all'aceto, al latte e a molte altre derrate deperibili. Questa tecnica fu denominata in suo onore pastorizzazione. Mentre stava lavorando con alcuni allievi nel laboratorio di Arbois, ricevette una lettera del suo amico e maestro Dumas che chiedeva il suo aiuto per debellare una terribile epidemia che stava devastando i bachi da seta nella Francia meridionale. Pasteur si trasferì a Alais (1865) e subito si rese conto della gravità della malattia che stava provocando gravissimi danni economici. La malattia, chiamata pebrina, era caratterizzata dall'apparizione sul corpo del baco di piccolissime macchie scure simili a granelli di polvere; i bachi colpiti arrestavano la loro crescita per poi morire. Questo periodo di ricerca fu turbato dalla morte del padre e della figlia Cécile. All'inizio del 1866 Pasteur si trasferì nuovamente ad Alais con due assistenti e si sistemò fuori della città a Pont Gisquet, dove in seguito lo raggiunsero la moglie e la figlia Marie Louise e qui continuò i suoi studi. Nel 1867 ricevette il Gran Premio all'Esposizione universale per la conservazione dei vini mediante la pastorizzazione. Venne colpito da un attacco di apoplessia che lo lasciò emiplegico nel 1868, ma, anziché riposarsi, terminò il suo lavoro sui bachi da seta. Durante la guerra con i prussiani fece ritorno ad Arbois con la famiglia e per protesta restituì il suo diploma di dottore honoris causa. Ristabilitasi la pace, riprese il lavoro a Parigi e all'inizio del 1873 l'Accademia di Francia lo nominò membro associato. Nel 1876 Pasteur decise di dedicarsi allo studio del carbonchio, malattia infettiva degli animali. Scoprì che l'agente di contagio del carbonchio erano le spore che sia nella terra sia nel foraggio resistevano a tutti gli agenti di disinfezione. Frequentò spesso gli ospedali, in particolare i reparti maternità dove la febbre puerperale decimava le giovani in attesa di partorire. I medici e i chirurghi vedevano malvolentieri quell'uomo di laboratorio, eppure furono costretti ad ascoltarlo poiché le sue scoperte, come quella sull'antisepsi, riuscirono a salvare molti pazienti. Nel 1878 Pasteur affrontò lo studio del colera dei polli e approfondì le ricerche sull'immunizzazione mediante colture attenuate, scoprì lo streptococco e lo stafilococco. Effettuò la prima vaccinazione con esito positivo contro il carbonchio a Pouilly le Fort (1881) e in Francia si verificò un'esplosione di entusiasmo. Il 13 giugno del 1881 l'Accademia delle Scienze proclamò la validità delle sue ricerche. Il governo come riconoscimento gli offrì il cordone di Gran Croce della Legion d'onore e l'8 dicembre 1882 venne eletto membro dell'Accademia di Francia. Durante una missione scientifica in Egitto ebbe occasione di studiare il colera umano poiché, durante un'epidemia, uno dei membri della spedizione era morto a causa di quella malattia. Il primo maggio del 1884 il ministero dell'Istruzione pubblica costituì una commissione composta di celebrità del mondo medico e veterinario per lo studio della rabbia, che allora era una causa frequente di mortalità umana e animale. Vennero condotte numerose esperienze che confermarono l'esattezza delle conclusioni di Pasteur sull'impiego dei vaccini attenuati. Nell'agosto del 1884 a Copenaghen fu un trionfo per lui e per la scienza francese. Quando il 6 giugno del 1885 si vide arrivare nel laboratorio un ragazzo di nove anni, Joseph Meister, morso qualche giorno prima da un cane arrabbiato, Pasteur non aveva ancora avuto l'occasione di sperimentare la sua cura sull'uomo, Egli rischiò il trattamento e il 27 luglio il ragazzo risultò completamente guarito. Da quel momento la rabbia cessò di essere una piaga per l'umanità. L'assiduità al lavoro e la dedizione per la scienza minarono la sua salute e fu costretto al riposo, che passò in Italia a Bordighera. Ritornato a Parigi apprese la notizia che il suo amico Vulpian era morto e l'Accademia delle Scienze gli chiese di ricoprire la carica di segretario perpetuo. Egli non riuscì ad occupare per molto questa carica in quanto all'improvviso gli si paralizzò la lingua e nel gennaio del 1888 fu costretto a dare le dimissioni. Per tutto l'anno Pasteur seguì i lavori di costruzione dell'istituto a lui intitolato in via Dutôt che fu inaugurato il 15 novembre alla presenza di amici, uomini politici, scienziati venuti da tutto il mondo. Nel mese di maggio del 1892 molte nazioni si unirono alla Francia per festeggiare i settanta anni di Pasteur, in ricordo dei quali fu coniata una medaglia commemorativa. Il primo novembre del 1894 fu colto da un attacco di uricemia, ma alla fine di aprile si era ristabilito tanto da potersi recare in laboratorio, dove il dottor Roux gli fece vedere al microscopio il bacillo della difterite e della peste. Purtroppo la paralisi proseguì e perse del tutto l'uso della parola e il 28 settembre del 1895, alle sedici e quaranta del pomeriggio, Pasteur morì circondato dai familiari. L'istituto di ricerca, attivo e noto ancora ai nostri giorni, è all'avanguardia nella ricerca sull'AIDS.
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