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Portogàllo Repubblica dell'Europa sudoccidentale, nella penisola Iberica, confina a nord e a est con la Spagna ed è bagnata a sud e a ovest dall'oceano Atlantico. 
Il territorio portoghese presenta una forma rettangolare, allungata in direzione nord sud per circa 550 km, per una larghezza media di circa 150 km. 
Il fiume Tago separa le regioni settentrionali montuose da quelle centrali e meridionali, essenzialmente pianeggianti; la parte settentrionale presenta notevoli rilievi, prolungamento della Cordillera Central Iberica, che culminano nella Serra da Estrela (Malhao, 1.991 m) ed è tagliata longitudinalmente dalla profonda valle del Douro. 
A sud del Douro fino all'estuario del Tago si susseguono dorsali e tavolati, che digradano nelle regioni meridionali in ampie pianure alluvionali, l'Alentejo, la più estesa, e l'Algarve, la più meridionale, separata dal resto del paese dalla Serra de Monchique e dalla Serra de Caldeirao, entrambe di altitudine inferiore ai 1.000 m. 
Le coste sono piuttosto basse e regolari, interrotte solo in corrispondenza dei profondi estuari dei fiumi, a tratti paludose, fronteggiate da fasce sabbiose. 
I fiumi principali hanno origine in territorio spagnolo, e attraversano il Portogallo solo con il loro corso inferiore. È il caso del Douro, del Tago e del Guadiana, tutti almeno in parte navigabili. 
Meno rilevanti sono i fiumi che hanno l'intero corso in Portogallo, quali il Mondego e il Sado, dalla portata più modesta e irregolare. 
Appartengono al Portogallo gli arcipelaghi delle Azzorre (2.247 km2, circa 250.000 ab.) e di Madeira (794 km2, circa 270.000 ab.). 
Il clima varia secondo la latitudine (più temperato a nord, caldo e asciutto a sud) e secondo la distanza dalla costa (l'interno presenta spiccati tratti di continentalità). 
Le principali città si sono sviluppate lungo la costa. La capitale è Lisbona, il maggiore centro politico e culturale, commerciale e industriale del paese. 
Sul Douro sorge Porto, il cui nome è legato all'importanza del suo porto, centro commerciale e industriale, ma nota anche per l'ottima produzione vinicola del suo retroterra. 
Setubal è a sua volta un attivissimo porto e centro commerciale. All'interno sorgono Coimbra, al centro di un fertile distretto agricolo, e Braga. 
L'agricoltura portoghese presenta una netta arretratezza tecnica rispetto agli altri paesi europei che, associata a un clima spesso eccessivamente asciutto e a una distribuzione non ottimale della proprietà (diffuso il latifondo), determina una bassa produttività e il ricorso a massicce importazioni. 
Tra i cereali di produzione locale dominano il frumento, il mais e il riso, e in misura più contenuta la segale, l'avena e l'orzo; considerevole è la produzione di patate. 
Molto diffusa è la frutticoltura e l'orticoltura, specialmente nel sud, dove si producono in particolare mandorle, fichi, arance e altri agrumi, mele, pomodori, legumi. Tra le oleaginose spicca l'ulivo, diffuso in tutto il paese, che permette una discreta produzione di olio di oliva, in buona parte esportato. 
Un posto di particolare rilievo occupa la vite, sia per l'uva da tavola, che, soprattutto, per la produzione di vino, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. 
Il patrimonio forestale è importante solo per la produzione di sughero, di resine e di trementina. 
L'allevamento non è particolarmente diffuso, con una certa preponderanza di ovini e suini. 
La pesca rappresenta, con le attività di conservazione collegate, una delle maggiori risorse dell'economia portoghese, pur cominciando a risentire della crescente concorrenza straniera e della diminuita pescosità delle coste. 
Il settore estrattivo ha scarsa importanza, considerevoli sono solo i quantitativi estratti di piriti cuprifere e di tungsteno; si estraggono anche argento, manganese, minerale di ferro, piombo, zinco, ma in quantità modeste. 
Il settore energetico è orientato allo sfruttamento del potenziale idroelettrico e rappresenta un fattore importante nello sviluppo dell'industria di base. 
I principali impianti industriali sorgono sulla costa, con stabilimenti siderurgici, metallurgici, meccanici, chimici e petrolchimici. 
Fiorente è l'industria di trasformazione alimentare, che può contare su numerosi oleifici, zuccherifici, conservifici di pesce e ortaggi, birrifici. 
L'industria tessile vanta in Portogallo un'antica tradizione e numerosi sono i cotonifici e i lanifici, associati a un rinomato artigianato di ricami e pizzi. 
Un certo ruolo conservano l'industria del vetro, della gomma, della carta, del cuoio, delle calzature e delle ceramiche. 
Rilevante è il turismo. 
STORIA Il paese è occupato da tribù che hanno rapporti con i fenici, i cartaginesi e i greci. Nel II sec. a. C. viene creata la provincia romana di Lusitania. Nel V sec. d. C. essa viene invasa dagli svevi e dagli alani, quindi dai visigoti che vi si insediano stabilmente. Nel 711 i musulmani conquistano il paese. Tra l'866 e il 910 Alfonso III, re delle Asturie, riprende il controllo della regione di Porto. Nel 1064 Ferdinando I, re di Castiglia, libera la regione compresa tra Douro e Mondego. Alfonso VI, re di Castiglia e di León, affida la contea del Portogallo al genero, Enrico di Borgogna. Alfonso Henriques, figlio di Enrico di Borgogna, assume il titolo di re del Portogallo dopo la vittoria di Ourique sui mauri (1139) e fa riconoscere l'indipendenza del Portogallo. 
Nel 1211 a Coimbra si tiene la prima assemblea delle Cortes. Alfonso III (1248-1279) prosegue la Reconquista occupando l'Algarve. Dionigi I (1279-1325) fonda l'università di Lisbona (1290), che viene trasferita, nel 1308, a Coimbra. Con Ferdinando I (1367-1385) si estingue la dinastia di Borgogna. Giovanni I (1385-1433) fonda la dinastia d'Aviz e riporta la vittoria di Aljubarrota sulla Castiglia. 
Il Portogallo continua nel XV sec. e all'inizio del XVI sec. la sua espansione marittima e svolge un ruolo importante nei viaggi di scoperta, animati da Enrico il Navigatore (1394-1460). Nel 1487 Bartlomeo Diaz doppia il Capo di Buona Speranza. Nel 1494 il trattato di Tordesillas stabilisce una linea di separazione tra i possedimenti extraeuropei della Spagna e quelli del Portogallo. Nel 1497 Vasco de Gama scopre la via delle Indie. Nel 1500 Cabral prende possesso del Brasile. Tra il 1505 e il 1515 si costituisce l'Impero portoghese delle Indie. Con Giovanni III (1521-1557), la cultura intellettuale e artistica conosce un notevole sviluppo, pari a quello dell'economia. 
Sebastiano I (1557-1578) viene ucciso nella battaglia di Alcazar Quivir, in Marocco. Nel 1580, con l'estinzione della dinastia d'Aviz, Filippo II di Spagna diventa re del Portogallo, unendo in tal modo i due regni. Nel 1640 i Portoghesi si ribellano contro la Spagna e proclamano re il duca di Braganza, Giovanni IV (1640-1656); con il trattato di Lisbona, la Spagna riconosce l'indipendenza del Portogallo. Alla fine del XVII sec., rassegnandosi al crollo delle proprie posizioni in Asia e al proprio ridimensionamento in Africa, il Portogallo si dedica all'esplorazione del Brasile. Nel 1703 il trattato di Methuen unisce economicamente il Portogallo e la Gran Bretagna. Con Giovanni V (1707-1750), l'oro del Brasile non riesce più a stimolare l'economia del paese. Giuseppe I (1750-1777) fa appello a Pombal, che impone un regime energico di dispotismo illuminato e ricostruisce Lisbona dopo il terremoto del 1755. Maria I (1777-1816) lascia il potere al figlio (1792), il futuro Giovanni VI. 
Nel 1801 si assiste alla guerra degli Orange tra il Portogallo e la Spagna. Nel 1807 il paese viene invaso dalle truppe francesi di Junot; la famiglia reale raggiunge il Brasile. L'anno successivo Wellesley sbarca in Portogallo. Nel 1811 il paese è liberato dai francesi; la Corte rimane in Brasile e il Portogallo è sottoposto a un regime militare sotto il controllo dell'Inghilterra. Nel 1822 Giovanni VI (1816-1826) ritorna a Lisbona su richiesta delle Cortes e accetta una costituzione liberale. Il figlio primogenito, Pietro I, si proclama imperatore del Brasile, la cui indipendenza è riconosciuta nel 1825. Alla morte di Giovanni VI, Pietro I diventa re del Portogallo con il nome di Pietro IV, ma abdica a favore della figlia Maria II e affida la reggenza al fratello Michele. Questi si proclama re con il nome di Michele I e tenta di ristabilire l'assolutismo. Pietro I sbarca in Portogallo e rimette sul trono Maria II (1826-1853). Tra il 1834 e il 1853 la tensione politica e le lotte civili persistono. Dopo l'approvazione del suffragio censitario, il Portogallo conosce con i re Pietro V (1853-1861), Luigi I (1861-1889) e Carlo I (1889-1908) un effettivo regime parlamentare; il paese tenta di rigenerarsi e di ricostituire un proprio impero coloniale con l'Angola e il Mozambico. Nel 1907-1908 João Franco instaura una dittatura. Carlo I viene assassinato con il figlio primogenito. Manuel II rinuncia al regime autoritario, ma viene cacciato dalla rivoluzione. 
Nel 1910-1911 viene proclamata la repubblica. Il governo provvisorio decreta la separazione tra la Chiesa e lo Stato e riconosce il diritto di sciopero. Durante la Prima Repubblica si assiste a una grave instabilità politica; il Portogallo non ottiene vantaggi sostanziali per la sua partecipazione, a fianco degli Alleati, alla prima guerra mondiale. Il colpo di stato del generale Gomes da Costa nel 1926 rovescia il regime. Due anni dopo Carmona, presidente della repubblica, richiama alle finanze Salazar che realizza un risanamento spettacolare. Dal 1933 al 1968 Salazar, padrone del paese, governa secondo la costituzione del 1933 che instaura lo Stato nuovo corporativo e nazionalista. 
Negli anni 1968-1974 il presidente Caetano combatte le rivolte in Guinea, Mozambico e Angola. Nel 1974 una giunta, guidata dal generale Spinola, prende il potere e inaugura la rivoluzione dei garofani. L'anno successivo il Consiglio nazionale della rivoluzione avvia un programma di ispirazione socialista. Le antiche colonie portoghesi ottengono l'indipendenza. Dal 1976 al 1986 A. Eanes è a capo della Repubblica, mentre si succedono i governi di M. Soares (socialista, 1976-1978), S´ Carneiro (centrodestra, 1979-1980), F. Pinto Balsemão (socialdemocratico, 1981-1983), M. Soares (1983-1985), A. Cavaco Silva (socialdemocratico, 1985-1995). 
Nel 1986 M. Soares diventa presidente della repubblica. Il Portogallo entra nella CEE. Nelle elezioni del 1987 e del 1991, il partito socialdemocratico, sempre guidato da Cavaco Silva, ottiene la maggioranza assoluta. Nel 1995 il partito socialista vince le elezioni: il suo segretario, António Guterres, diventa Primo ministro. L'anno successivo il socialista Jorge Sampaio è eletto presidente della repubblica. 
Abitanti-10.800.000 
Superficie-92.080 km2 
Densità-117,3 ab./km2 
Capitale-Lisbona 
Governo-Repubblica parlamentare 
Moneta-Escudo portoghese 
Lingua-Portoghese 
Religione-Cattolica 


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