Enciclopedia

Stradivàri, Antònio (Cremona 1643-1737) Di nobile famiglia divenne liutaio grazie all'insegnamento del maestro Nicola Amati. I primi strumenti prodotti risalgono al 1670, anno dopo il quale fabbricò ca. 1.100 esemplari tra violini, viole e violoncelli. Grazie al suo lavoro, la liuteria italiana raggiunse livelli elevati, sia da un punto di vista fonico che visivo, vere opere d'arte nella forma e nell'intarsio. Tra i violini più famosi, il Toscano (1690), il Bietts (1704), il Cremonese (1715, appartenuto a J. Joachim). Tra i violoncelli, il Castelbarco (1697) e tra le viole la MacDonald (1701) e quella posseduta da N. Paganini (1731). 


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