Oggi è , il sole sorge (a Roma ¹) alle ore 4 e 45 minuti e tramonta alle ore 19 e 27 minuti
Previsioni del tempo in Italia

Una voce a caso (enciclopedia)
Sàba, Umbèrto (Trieste 1883-Gorizia 1957) Pseudonimo di U. Poli, poeta triestino. Nacque da madre ebrea; il padre abbandonò la famiglia in coincidenza con la sua nascita, perciò il bambino fu affidato a una balia slovena, la Peppa, la cui casa rappresentò per lui una sorta di paradiso (Cuor morituro, 1925-1930). Tornato nella casa materna, tra la madre e due zie, il piccolo subì traumi e angosce, che sarebbero sfociati più tardi in una grave forma di nevrosi. Studiò a Pisa e a Firenze. Svolse il servizio militare in Italia. Nel 1909, tornato a Trieste, sposò Carolina Wölfler. Nel 1910 pubblicò Poesie con il nome di Umberto Saba. Finita la guerra, tornò a Trieste dove acquistò una libreria antiquaria e in questa posizione appartata visse gli anni del fascismo. La terapia psicanalitica, a cui si sottopose nel 1929 per il trattamento della malattia nervosa, lo spinse ad approfondire la conoscenza di Freud. Dopo l'8 settembre fuggì da Trieste; nel 1945 si trasferì a Roma. Tornò a Trieste nel 1948, mentre la malattia si aggravava e lo costringeva a viaggi per cure a Roma, Trieste e Gorizia. Dallo stile semplice e raffinato, figura isolata nel panorama letterario italiano, Saba risentì dell'influsso della cultura ebraica, della psicanalisi viennese e della poesia dialettale veneta. Nella poesia e nella cultura italiana di questo secolo, Saba rappresenta il rifiuto di ogni legame tra poesia e modernità: egli sente la poesia come voce della vita e del sentimento, segno di verità e di autenticità; emozione che parte dalle occasioni dell'esistenza comune, dai rapporti familiari, dall'aspirazione ad amare e a capire le ragioni della gioia e del dolore. Le sue raccolte suggeriscono episodi e incontri come le trame di un romanzo personale. Il suo linguaggio, semplice e diretto, è capace di un'assoluta naturalezza, sempre sorretta da una musicalità elementare. Le sue liriche sono riunite nel Canzoniere (1921-1948) e nei volumi Mediterranee (1947), Uccelli (1948) e Quasi un racconto (1951). Le sue opere narrative (Scorciatoie e raccontini, 1946; Storia e cronistoria del Canzoniere, 1948; Ricordi-Racconti, 1956; Ernesto, 1953, incompiuto, pubblicato nel 1975) hanno un prevalente interesse autobiografico che illumina il significato dell'opera poetica. Il linguaggio è essenziale e colpisce per la capacità di analisi e di introspezione. 

Un Comune a caso (elenco)
Borgo Velino, Comune della provincia di Rieti nella regione Lazio. Ha una superficie di 17.33 chilometri quadrati e 990 abitanti (censimento 2011). L'abitato in cui si trova il municipio ha un'altitudine di 460 metri, l'altitudine minima del territorio comunale è di 449 metri, mentre la massima è di 1888 metri. I Gradi Giorno in questo Comune sono 2202, la zona climatica è la E. La provincia di Rieti ha una popolazione di 159979 abitanti ed è composta da 73 comuni. Le coordinate geografiche del Comune sono 42°24'27"N 13°3'35"E (Google Map).
A Borgo Velino, in questo periodo, il sole sorge alle ore 4:41 e tramonta alle ore 19:26 (ora solare).


¹ gli orari di alba e tramonto delle maggiori città italiane li puoi trovare alla pagina calendario solare, quelli della tua città li trovi alla pagina dei comuni.


Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)

Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it
(attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)