Punti di interesse turistico della regione Lazio
Categoria | POI |
Titolo | Church of Sant’Egidio, Corchiano |
Indirizzo | 01030 Lazio Viterbo della chiesa di Sant'Egidio via |
Plus codes | 8FJJ89W4+9M |
Periodo | 1550-1580 |
Descrizione | La chiesa di S. Egidio è situata nei pressi della strada provinciale San Luca nella immediata periferia a nord- est di Corchiano. La presenza di un oculo murato in facciata e la tipologia delle sei finestrelle a feritoia con archetto a tutto sesto e strombo, sui lati nord e sud dell’edificio, testimoniano di un impianto originario databile al XII-XIII secolo, nonostante l’aspetto architettonico odierno risalga ad un consistente restauro della seconda metà del XVI secolo e a recenti interventi risalenti alla fine del secolo scorso. La pianta a navata unica, si sviluppa in senso longitudinale (m. 21,90 di profondità e m. 10,76 di larghezza) e si prolunga verso ovest in un’abside semicircolare sormontata sull’angolo sud-ovest da un campanile a vela. Il lato nord della chiesa reca nella muratura le tracce di una cappella laterale, forse su due livelli, ancora segnata in pianta sulle mappe del Catasto Gregoriano. Sempre su questo lato è inoltre visibile la porta con mostra in peperino, pertinente forse ad una entrata laterale, probabilmente coeva al portale d’ingresso, successivamente murata. Nella facciata a terminazione rettilinea compare un portale in peperino formato da stipiti rettangolari modanati, sormontati da un architrave con cornice modanata aggettante. Il portale è decorato nella fascia mediana da due gigli araldici Farnese fiancheggianti un’iscrizione: “EX. ELEMOSINIS 1576. Sopra il portale si apre una monofora in peperino con arco a tutto sesto, decorata sugli stipiti con motivi a fuseruole e ovuli e freccia e con l’archivolto composto da due cartigli affrontati recanti incisa l’iscrizione: “BEATI.QUI.ALDIV.VERBU.DEI.ECUS”. Alla destra del portale si apre una finestra con semplice cornice in peperino. L’interno presenta a vista la copertura a capriate, ha il pavimento in cotto a spina di pesce, rialzato con due gradini in corrispondenza del presbiterio. Nel catino absidale, è raffigurata una grande Crocifissione e santi e, nel registro inferiore, San Valentino prete e Sant’Egidio, opera assegnata a Bartolomeo e Alessandro Torresani, databile intorno al 1560. Tra i due santi del registro inferiore è inserita un’edicola in peperino contenente una tela con effigiato probabilmente S. Egidio, quest’ultima ritenuta di mano diversa da quella dei Torresani (L. Russo1999, p. 87). L’edicola ha la soglia aggettante con modanatura a gola dritta, i piedritti e l’architrave decorati con un motivo ad ovuli e freccia, nel fregio compare l’iscrizione: “EX ELEMOSINIS MDX”, ed è sormontato dallo stesso motivo a ovuli e freccia e da cornice aggettante modanata. Sulla parete sud compare una nicchia semicircolare con affrescate le figure di San Macario Egiziano e S. Antonio Abate. L’opera, in cui compare in basso l’iscrizione “1551”, è stata riferita ad Alessandro Torresani (C. Verani 1962, pp. 18-19). In realtà essa appare molto lontana dalle opere certe dell’artista e in particolare da un affresco in Santa Maria del Soccorso a Corchiano, firmato e datato 1581, e sembra invece accostabile alla maniera del pittore aretino Sebastiano Flori, attivo nel 1542 al seguito di Vasari nel Salone dei Cento Giorni, decorato con le Storie di Paolo III, in palazzo della Cancelleria a Roma, su commissione di Alessandro Farnese junior. Sulla parete nord è infine una nicchia affrescata con San Marco Evangelista, inserito all’interno di una finta architettura, incorniciata da un arco con piedritti decorati a grottesche e recanti stemmi del cardinale Alessandro Farnese junior. Anche questo affresco, già attribuito a Federico Zuccari (C. Verani 1953, pp. 22-23) o a Paris Nogari (L. Russo 1999, p. 87), sembra invece riferibile ai modi di Sebastiano Flori, accostabile in particolare ai suoi affreschi in S. Maria della Noce a S. Polo presso Tarano. |
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