Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI
TitoloTarquinia - Tomba degli Auguri
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Periodo
DescrizioneLa Tomba degli Auguri rappresenta uno dei momenti di miglior qualità nella decorazione pittorica; scoperto nel 1878, il sepolcro viene datato intorno al 530 a. C..La tomba è a camera unica e, pur mostrando gravi lacune, la decorazione mantiene intatto il suo significato d’insieme. Se ai lati dell’accesso si sono parzialmente conservate le figure di due uomini, uno per lato, impegnati in un tiro alla fune, sulla parete di fondo sono perfettamente conservati due uomini, raffigurati nell’atto di compiere un gesto interpretato come atto di saluto o di compianto. Entrambi sono accompagnati da una breve iscrizione che li qualifica rispettivamente come apas e apas tanasar. Si ritiene che siano due sacerdoti, i due àuguri che stanno interpretando il volo degli uccelli raffigurati all’interno della tomba, uno sulla parete di fondo, gli altri lungo le laterali.Anche sulla parete destra le pitture sono integre: è un susseguirsi di personaggi che partecipano ad varie azioni, immortalate dal pittore. Si notano due figure più piccole delle altre, due giovani servitori, uno rannicchiato, forse addolorato per la scomparsa del suo padrone, mentre l’altro trasporta una sedia curule, indizio che indicherebbe l’alto livello sociale del committente. Altri due uomini, uno gesticolante, l’altro che impugna un lituo, sono indicati come tevarath, forse “giudice, arbitro” della scena contigua, dove due lottatori nudi, uno imberbe, teitu, e l’altro barbuto, latithe, si contendono il premio, tre recipienti dipinti sullo sfondo. Un’ultima coppia di personaggi, la più caratteristica dell’intera decorazione, riproduce un gioco cruento tipico della tradizione etrusca: un uomo vestito con un corpetto decorato, probabilmente di cuoio, e con il volto coperto da una maschera di colore rosso, aizza dei cani contro un uomo incappucciato, ferito agli arti inferiori ed armato di bastone. L’uomo mascherato è contraddistinto dalla parola phersu, “maschera”Sulla parete sinistra si distinguono: un uomo nudo nell’atto di correre; un suonatore di flauto; due lottatori; il phersu, ormai privo del corpetto e senza i cani al guinzaglio, sconfitto e messo in fuga.La decorazione riproduce, quindi, fasi significative del rito funerario: la presenza dei due àuguri caratterizza l’aspetto sacro dei giochi che si stanno svolgendo lungo le altre pareti. L’esecuzione degli affreschi denota l’abilità e la padronanza delle tecniche pittoriche dell’artista, forse un greco dell’Asia Minore.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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