Punti di interesse turistico della regione Lazio
Categoria | POI |
Titolo | Tarquinia - Tomba delle Bighe |
Indirizzo | |
Plus codes | |
Periodo | |
Descrizione | La Tomba delle Bighe, scoperta nel 1827 e datata intorno al 490 a. C., è a camera unica con soffitto a doppio spiovente: la trave centrale del soffitto e la cornice superiore delle pareti sono realizzate in rilievo. Nel 1949 le pitture vennero staccate e sono conservate presso il Museo Archeologico di Tarquinia: hanno perduto la brillantezza originaria e sono ancora interpretabili grazie alle copie ottocentesche, tra le quali si menzionano quelle conservate presso la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e presso il Museo Gregoriano Etrusco della Città del Vaticano. Già nel XIX secolo alcune scene non erano più leggibili, come nel caso della parete di ingressoIl soffitto è decorato con il motivo degli scacchi, mentre la trave di colmo è campita da rosoni. Il timpano della parete di fondo presenta un cratere a volute al centro del sostegno della trave, ed è fiancheggiato da una coppia di servitori; ai lati, due partecipanti al banchetto sono sdraiati seguendo l’inclinazione degli spioventi del soffitto. Le pareti sono suddivise in due registri: quello superiore, alto in media cm. 36, accoglie quasi cento figure umane intente allo svolgimento di gare sportive in onore del defunto: degno di ammirazione, in particolare, sulla parete di fondo il pubblico seduto sulle tribune, immagine che ha comportato un’ulteriore suddivisione dello spazio a disposizione. Incuriosiscono alcuni protagonisti: sulla parete di fondo, per esempio, una figura di atleta che, probabilmente, si sta ungendo il corpo prima della gara, vicino alla quale si identifica un individuo che si sta accingendo al salto con l’asta; lungo la parete sinistra si possono ancora riconoscere le quattro bighe da cui trae il nome la tomba; la parete sinistra, più rovinata, permette di individuare un discobolo e un giovane presso un altare su cui è posta una statua di divinità, forse Mercurio in qualità di dio dell’attività ginnica; della parete d’ingresso rimane la traccia di due probabili pugili. Sulle due pareti laterali, inoltre, viene riproposta la tribuna per gli spettatori. Le scene ginniche, che costituiscono il repertorio di questo tipo più ampio conservatosi nell’arte etrusca, richiamano il mondo greco: alcuni esercizi sembrano essere eseguiti in palestra, come si deduce dalla presenza di alcuni personaggi identificati come paidotriboi, maestri di ginnastica.Il tema scelto per il registro inferiore è quello del simposio, che si svolge secondo l’uso etrusco, ossia con la partecipazione di donne. Le pitture lungo la parete d’ingresso e quella sinistra sono ormai quasi del tutto illeggibili, mentre sulle altre due pareti i dettagli sono meglio conservati. |
Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)
Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it (attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)
Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it (attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)