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Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda3o190-00002
Numero catalogo generale00679611
Ente schedatoreR03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Gruppo oggetti
Definizione oggettoscultura
Numero oggetti
Categoria generale soggettomitologia
Identificazione soggettoSibilla
Titolo soggettoLa Sibilla
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazione
Denominazione edificio di collocazioneVilla Reale
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Palestro, 16
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Galleria d'Arte Moderna
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XX
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)
Da (datazione dell'oggetto)1947 post
A (datazione dell'oggetto)1947 ante
Autore/Nome sceltoFazzini Pericle
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore1913-1987
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicabronzo
Unità di misuracm
Altezza98
Larghezza32
Profondità
Diametro
Lunghezza67
Descrizione oggettola Sibilla, igura storica presente nella mitologia greca e romana, corrisponde a una vergine dotata di virtù proetiche ispirata dal dio Apollo. La scultura di azzini ne rappresenta l'immagine in una orma lieve e raccolta su stessa, con le gambe incrociate e le braccia contrastate nella rilessione e nel pensiero, l'una adagiata al ginocchio, l'altra a sostenere il capo, dove l'acconciata capigliatura incornicia la grazia muliebre del volto.Alla base è incisa, accanto alla irma Pericle azzini, la data 1954, rierita alla usione della scultura
Notizie storico-critichePericle azzini nato a Grottammare Ascoli Piceno il 4 maggio 93 inizia a lavorare nella alegnameria di amiglia accanto ai numerosi ratelli imparando a intagliare il legno che lavora con mani da scultore. Il talento si rivela anche agli occhi del poeta compaesano Mario Rivosecchi amico di amiglia che nel 929 convince il padre avviandolo agli studi a Roma Qui requenta i corsi della scuola libera del nudo e studia la scultura barocca legando amicizia ed esperienze con il pittore Alberto Ziveri con cui nel 930 partecipa alla IV Triennale di Monza collaborando con l'architetto Luigi Moretti alla realizzazione della Casa del poeta. Nell'anno successivo azzini vince il concorso per un monumento al cardinale Dusmet mai realizzato. I suoi interessi si estendono alla scultura moderna ammirando specialmente l'opera di Rodin Bourdelle e Maillol. Vincendo nel 932 il concorso per il Pensionato Artistico Nazionale con il bassorilievo Uscita dall'arca si guadagna per due anni un discreto mensile e l'uso di uno studio sul Campidoglio. E' un periodo molto ortunato e di intenso lavoro accompagnato da mostre ed esposizioni che riscuotono un notevole consenso di critica. Dopo la partecipazione a Parigi alla mostra Art Italien des XIX et XX siècles e ai Littoriali dell'arte l'artista è invitato alla Biennale di Venezia. L'inaspettato mancato rinnovo della borsa di studio erogata dal Pensionato Artistico rappresentano un primo concreto momento di seria diicoltà economica.Gli anni che seguono sono diicili ma lo scultore con il premio in danaro vinto alla quadriennale aitta lo studio milanese di via Margutta dove rimane al lavoro per il resto della sua vita. Isolato dall'ambiente romano lavora alacremente realizzando in solitudine alcuni dei suoi capolavori come il Ritratto di Ungaretti e la Danzatrice. Con la partecipazione alla Biennale di Venezia del 938 tuttavia torna al massimo livello delle propria ricerca artistica con un gruppo di sculture.Il dopoguerra rappresenta per l'artista un nuovo periodo creativo indirizzato alla ricerca della scultura assoluta sublimazione della igura umana al di là della sessualità. Punto di arrivo sono la Sibilla e il Proeta due simboli dell'uomo nel suo rapporto mistico e ascetico con l'universo due igure che nel loro spazio riassumono l'ansia e la promessa di un nuovo regno dello spirito. Nel 946 azzini espone alla Galleria del Secolo di Roma accanto ad Antonio Corpora Renato Guttuso Sante Monachesi e Giulio Turcato con opere anteriori di un decennio. Il momento rappresenta un volontario riavvicinamento alle esperienze romane nel solco della sintesi ormale che aveva connotato il percorso dello scultore. Se nell'opera di azzini si possono individuare periodi cronologicamente successivi dal 929 al 935 le origini dal 936 al 945 - anni pesanti di guerra - la ase di pausa nell'evoluzione dal 946 alla metà degli anni Cinquanta una econda ripresa il quarto dal 956 sino agli anni Settanta caratterizzato da una ulteriore e elice ase di ricerca questa scultura appartiene al terzo periodo e ne rappresenta orse meglio di altri la maniera evolutiva. Un capolavoro della sintesi di ricerca di nuove orme progressivamente arancate dalla edeltà alla igura. Accanto alla ricerca di movimento e di ritmo l'autore aianca nuovi processi di stilizzazione al conine dell'intellettualismo superando il limite ormalistico. La Sibilla è un modello di curve e di raccoglimento evoca sentimento e presagio nella sensualità della orma sintesi tra sentimento e ragione rierimenti all'arte antica e moderna; i drammi intimi di azzini sono qui risolti senza compromessi e con mirabile armonia. E' con la Sibilla che vince nel I949 il Premio Saint Vincent
Data stato di conservazione2008/09/00
Stato di conservazionebuono
Condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
Data compilazione2008
Nome compilatoreGarnerone Daniele||Simioli Adele
Specifiche ente schedatore
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazione
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF5CX+XW


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